La normativa che disciplina le pratiche catastali per architetti è un settore in continuo aggiornamento. La velocità con la quale la burocrazia si adatta alle mutate esigenze, costringe i professionisti, interessati a vario titolo alle pratiche catastali, ad aggiornarsi costantemente e ad utilizzare nuove tecnologie.
In questo articolo scoprirai:
Cosa sono le pratiche catastali per architetti?
La pratiche catastali per architetti sono delle “pratiche” burocratiche che i professionisti incaricati devono svolgere per modificare o inviare agli enti preposti le documentazioni relative a beni immobili e terreni di proprietà di una persona fisica o giuridica.
L’esempio da Manuale del Catasto per poter definire correttamente una pratica catastale per architetti è il caso della ristrutturazione di una casa. L’evento della ristrutturazione causa la modifica della planimetria, per questo è necessario avviare le pratiche catastali per aggiornare i vecchi documenti depositati al catasto con le nuove planimetrie.
Allo stesso modo, si dovrà procedere alla modifica delle pratiche catastali anche nel caso in cui un soggetto succeda nella proprietà di un bene immobiliare. Quindi, il disbrigo delle pratiche catastali è un’ azione molto più comune di quanto si possa pensare e che si tinge di tonalità abbastanza complesse. I motivi che possono portare un architetto o in ingegnere o un geometra (sono queste le tre professioni maggiormente interessate dalla materia) a confrontarsi con la modifica e l’aggiornamento delle pratiche catastali sono diversi così come diverse sono anche le difficoltà che possono sorgere.
Pratiche catastali: quando è necessario richiederle?
Abbiamo già anticipato due esempi classici nella casistica delle pratiche catastali. Vediamo ora, più nel dettaglio, tutti i casi specifici in cui un architetto potrebbe dover disbrigare delle pratiche catastali.
É necessario disbrigare queste pratiche nel caso di:
- cambio della titolarità di un bene immobile a seguito di atto di vendita o di una successione;
- lavori edili che vanno a modificare la planimetria esistente;
- errore sui dati catastali già depositati;
- lavori per la realizzazione di una nuova costruzione o per l’ampliamento di un bene immobile esistente;
- lavori di demolizione di un fabbricato, sia demolizioni totali che parziali.
Quali sono le diverse pratiche catastali?
Come abbiamo detto, le pratiche catastali sono diverse. Vediamo le più comuni:
- voltura catastale (per eseguire un cambio di titolarità in fase di successione, riunione di usufrutto o cessione di un immobile),
- variazione catastale (nel caso di lavori di ristrutturazione e per comunicare le modifiche effettuate sull’immobile, causa di una diversa distribuzione interna dei tavolati),
- conformità catastale (con la quale il venditore di un immobile certifica dinanzi al notaio lo stato di fatto reale del bene),
- nuovo accatastamento (nel caso si voglia ottenere dal Catasto una nuova assegnazione di dati catastali riferibili a nuove costruzioni),
- frazionamento e accorpamento (quando un’unità immobiliare viene divisa oppure da due proprietà se ne ricava solo una).
Importanza delle pratiche catastali
Come è facile comprendere, le pratiche catastali sono delle pratiche burocratiche di estrema importanza, fondamentali ogni qual volta un professionista necessiti di certificare la conformità tra i documenti di un immobile e quanto invece è stato dichiarato in Catasto. Dichiarazioni sbagliate e incomplete possono portare spiacevoli conseguenze e sanzioni ed all’impossibilità di procedere con la stipula di un atto di compravendita o di un finanziamento bancario.
Come richiedere la pratiche catastali?
Le pratiche catastali vengono svolte da professionisti abilitati alla presentazione telematica in Catasto. La trasmissione viene effettuata mediante accesso diretto alla banca dati del Catasto tramite la piattaforma Sister. La piattaforma è stata progettata dall’Agenzia delle Entrate per favorire l’accesso online al Catasto e alla Conservatoria dei Registri Immobiliari.
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